a cura di Paolo Chistè
Con il 2017 il TeFALab ha aperto le porte anche agli studenti coinvolti nei progetti formativi di Alternanza scuola-lavoro, così nel primo semestre sono stati accolti presso il Laboratorio di Tecniche Avanzate di Fotografia 3 studenti provenienti dagli Istituti di scuola secondaria di secondo grado: il Liceo Linguistico Sophie M. Scholl di Trento e l’Istituto di Istruzione Martino Martini di Mezzolombardo.
Il progetto, previsto nell’ambito del decreto Buona scuola, ha lo scopo di orientare gli studenti verso una scelta più consapevole per il proprio futuro formativo e lavorativo offrendo l’opportunità di mettersi in gioco e sperimentare direttamente un’esperienza nel mondo del lavoro.
L’esperienza svolta presso il TeFALab ha permesso agli studenti di cimentarsi in attività strettamente connesse con il mondo dei Beni Culturali, ‘toccando con mano’ il lavoro che viene progettato nel backstage di questo mondo. Infatti gli studenti hanno partecipato attivamente e fattivamente al lavoro di documentazione fotografica che permette di integrare e completare lo studio delle varie tipologie di Beni, siano essi archeologici, architettonici-monumentali, archivistico-librari, musicali e storico-artistici. Le finalità dello studio sono rivolte agli aspetti che permettono di contestualizzare e di attivare azioni per la conservazione, la tutela e la valorizzazione dei Beni culturali.
Campi di attività: documentazione fotografica di oggetti mobili e reperti archeologici, digitalizzazione di documenti, catalogazione di fotografie con metadati IPTC, elaborazione delle immagini, realizzazione di modelli 3D, gestione del flusso di lavoro dallo scatto all’archiviazione delle immagini.
Significativo è dare spazio a alcune riflessioni che emergono direttamente dalle relazioni che gli studenti hanno presentato nell’ambito del progetto presso i relativi Istituti scolastici al termine dell’esperienza.
# Studentessa Ugolini Martina (Istituto Martino Martini)
La gestione amministrativa del laboratorio di tecniche fotografiche avanzate comprende:
- Visualizzazione, lettura e stampa dei microfilm;
- Digitalizzazione microfilm in PDF (possibilità di salvarli su: CD/DVD/flash memory usb/server/Google Drive);
- Riproduzioni da libri o altri materiali per lezioni con lo scanner;
- Digitalizzazione con scanner di pellicole negative bianco/nero, colore o diapositive e stampe fotografiche (con materiale a base argentica)
- Digitalizzazione documenti: lettere, manoscritti e pergamene;
- Fotografie di reperti archeologici, museali, oggetti mobili in studio o presso musei, archivi, etc.;
- Fotografie di documentazione di scavi e siti archeologici;
- Fotografia di architettura, monumenti e chiese;
- Fotografia di paesaggio e survey;
- Realizzazione di modelli 3D da oggetti realty based;
- Realizzazione di ambienti 3D da ambienti reali;
- Realizzazione di modelli RTI (Reflectance Transmission Imaging);
- Fotografie macro e micro di oggetti di piccole dimensioni 10-20 mm;
- Estensione della profondità di campo con tecnica Focus-Stacking;
- Riflettografia UV-A (Luce nera o di Wood) circa 360 mm (per foto in luminescenza indotta e per fluorescenza);
- Transirradiazione IR per la struttura dei cartacei o pergamenacei;
- Riflettografia IR per struttura superficiale di supporti lignei sotto lo strato pittorico.
Le persone autorizzate a chiedere un lavoro (utenti) sono:
- Professori unitn;
- Ricercatori unitn;
- Dottorandi unitn;
- Studenti unitn;
- Personale interno unitn;
- Enti esterni.
Le richieste vengono seguite attraverso un telefono interno o un cellulare personale, via mail o di persona dal tecnico Paolo Chistè.
La metodologia di lavoro utilizzata è il workflow. Quindi si esaminano le richieste per capire se un lavoro è fattibile e si tiene conto ai seguenti campi:
- Tipologia/lavorazione;
- Scadenza;
- Quantità;
- Stima dei costi;
Il lavoro giornaliero dipende, quindi, dalle richieste dei vari utenti.
Il mio tutor ed io ci siamo soffermati per un’intera settimana sulla realizzazione di un modello 3D di un cranio richiesto per un dottorato di ricerca.
Lavoro cranio
Abbiamo creato il modello 3D sia in alta risoluzione sia in bassa risoluzione di un cranio di un individuo medievale. Il cranio è stato trovato ad Osmano nella tomba 6.
Per il modello 3D del cranio in bassa risoluzione abbiamo svolto le seguenti operazioni:
- Abbiamo collegato la fotocamera al computer tramite un piccolo router di rete Wi-Fi;
- Abbiamo usato i software Cam Ranger e Adobe Lightroom per scattare le foto dal computer, modificare le impostazioni della macchina fotografica e gestire una prima elaborazione delle fotografie;
- Abbiamo appoggiato il cranio centrato sul supporto girevole (turntable) costruito dal Tutor Paolo Chistè;
- Abbiamo impostato la fotocamera alla stessa altezza del cranio, 0°;
- Attraverso il supporto girevole abbiamo fotografato il cranio ruotandolo in 16 angolazioni a giro, ottenendo così 16 foto;
- Ripetuto l’operazione con la fotocamera a circa 15° rispetto al cranio, ottenendo altre 16 foto;
- Ripetuto l’operazione con un’angolazione di circa 35°, ottenendo così altre 16 foto, con 48 foto totali;
Per eseguire il modello in alta definizione:
- Abbiamo impostato la fotocamera alla stessa altezza del cranio, 0°;
- Attraverso il supporto girevole abbiamo fotografato il cranio ruotandolo in 24 angolazioni a giro, ottenendo così 24 foto;
- Abbiamo ripetuto l’operazione con la fotocamera a circa 15° rispetto al cranio, ottenendo altre 24 foto;
- Abbiamo ripetuto l’operazione con un’angolazione di circa 35°, ottenendo così in tutto 72 foto;
Una volta raccolte tutte le foto le abbiamo inserite nel programma 123D Catch della Autodesk che, per creare il modello 3D a media risoluzione ci ha impiegato circa 6 ore, mentre per quello ad alta risoluzione circa 16 ore.
Paolo Chistè è un tecnico di fotografia avanzata, e in questo percorso mi ha seguito molto e mi ha insegnato alcune tecniche fotografiche.
Ho tradotto il contenuto di una pagina web del Laboratorio di Fenomenologia sperimentale dell’Università dall’inglese all’italiano e il contenuto verrà pubblicato sul sito.
CONCLUSIONI
Ho trovato l’alternanza scuola-lavoro, un’esperienza positiva.
Ho avuto un tutor che mi ha seguito passo per passo, aiutato nelle difficoltà e messo sempre a mio agio.
Il mio corso di studi non comprende nessun corso fotografico o lezione di fotografia e Paolo è corso ai rimedi con dei piccoli accenni delle nozioni più importanti sulla fotografia.
Grazie a questi piccoli “corsi” ho potuto svolgere a pieno lo stage.
Ritengo utile quest’esperienza sia per:
- l’acquisizione di nuove competenze: colto diverse nozioni sulla fotografia, utilizzare un programma per i modelli 3D, collegare un dispositivo al computer attraverso un router Wi-Fi, aver migliorato in piccola parte le mie conoscenze d’inglese, colto diverse nozioni sullo studio dell’antropologia fisica e delle ossa del corpo umano.
- un miglioramento del mio personale carattere, perchè, passare due settimane in un posto di lavoro senza amici e famiglia mi ha reso sicuramente più autonoma e meno timida.
# Studentessa Alessia Tamanini (Liceo Linguistico Sophie Scholl)
DESCRIZIONE DELL’ ATTIVITA’
1)… La persona dalla quale io sono stata affiancata era il fotografo Paolo Chistè, ma durante la settimana nel laboratorio sono entrate diverse persone con richieste molteplici e con alcune di queste persone ho avuto la possibilità di vedere una parte della loro attività (per esempio: c’era un ragazzo che sta studiando per un dottorato di ricerca che stava fotografando degli scheletri e ho visto come venivano rimontati)
2)… Ciò che ho fatto il primo giorno 5/06/2017 è stato vedere un po’ le attività che vengono svolte all’interno del laboratorio e poi ho scansionato un microfilm (che sono come delle diapositive, e c’è uno scanner apposito che rende questi “microfilm” digitali in modo che siano leggibili da tutti; questa attività è durata un paio di giorni, è un lavoro non tanto complesso ma richiede parecchio tempo. Martedì pomeriggio 6/06/2017 ho inserito le richieste di lavorazione che erano state fatte degli utenti al laboratorio ed evase, questo serve per stimare i costi ma non solo, anche per vedere quali sono le richieste che vengono fatte maggiormente. Mercoledì 7/06/2017 ho iniziato a fare con l’aiuto del fotografo le foto a un reperto osteologico, un emi-bacino destro, per farne il modello 3D. Anche per quanto riguarda le foto è tutto semi-automatizzato. Si può controllare e comandare la macchina fotografica a distanza attraverso un software chiamato CamRanger via WI-FI, e poi le foto vengono salvate su un altro software chiamato Adobe Lightroom dove si possono fare tutte le modifiche necessarie. Nei giorni successivi dal 8/06/2017 al 16/06/2017 ho lavorato al modello 3D, le fasi per fare questo lavoro sono tante e richiedono parecchio tempo, poi ho fatto altre piccole cose, per esempio ho imparato qualcosa per quanto riguarda Photoshop ed ho anche potuto provare a metterlo in pratica su foto reali e ho potuto mettermi in gioco, sperimentando.
3) … ho avuto alcuni spazi di autonomia anche se le cose che io dovevo fare avevano indicazioni ben precise e io non mi sono mai permessa di prendere iniziative personali senza prima chiedere al fotografo.
4) … Al inizio mi è sempre stato spiegato come svolgere le attività e mi è stato dato qualche consiglio su come svolgere al meglio il lavoro, ma poi lo svolgevo sempre in autonomia, e se avevo bisogno di qualcosa chiamavo il fotografo e mi diceva come andare avanti. Una volta che terminavo il lavoro lo riguardavo insieme a Paolo e vedevamo se c’era qualcosa che si poteva migliorare oppure andava bene così
5) … Secondo me il tempo avuto a disposizione per questa esperienza è stato davvero poco, il motivo è molto semplice a me piace molto il campo della fotografia e non si smette mai di imparare in queste due settimane ho imparato molto, ma a dirla tutta l’ultimo giorno non ci credevo che tutto era già finito. Sarei stata lì ancora alcune settimane davvero volentieri.
AMBITO CULTURALE
6) Il luogo in cui ho svolto ASL, c’era bisogno di conoscenze più a livello pratico, che a livello espositivo nella mia esperienza di tirocinio non ho avuto esperienze dirette con il pubblico se non con alcuni ragazzi con i quali ho lavorato, ma li non ci sono stati problemi di esposizione nelle questioni, e anche con il mio tutor non ho mai avuto difficoltà ad esprimermi.
7) La lingua che più ho messo in pratica è stata l’inglese, perché tanti termini della fotografia che ho usato e imparato erano in inglese, ed anche quasi tutti i programmi utilizzati erano in inglese. Per cui era necessaria una buona conoscenza della lingua inglese per capire al meglio quale fosse la “mossa” migliore da fare.
8) L’esperienza che io ho svolto, non era molto in linea per il mio percorso di studi nel senso che io faccio un liceo linguistico e mi sono trovata a lavorare con un fotografo, però la fotografia è una passione che sto coltivando e mi piacerebbe seguire una volta finite le superiori. Quindi anche se non era in linea con il mio percorso di studi di adesso, mi ha aperto gli occhi su quello che potrei fare un domani.
9) Sicuramente c’erano tante cose che io non conoscevo nel campo della fotografia, ma prima di iniziare questa attività mi sono letta alcune nozioni di base sulla fotografia e sulla macchina fotografica. E poi Paolo mi ha aiutato tanto insegnandomi delle cose che ancora non avevo imparato oppure non avevo capito, è stato sempre disponibile a darmi una mano, anche nello spiegarmi le cose prima di fare un lavoro, dall’utilizzo della macchina fotografica all’uso dei programmi.
10) Erano necessarie delle nozioni per quanto riguarda il campo della fotografia, avere una conoscenza di base di come andava usata la macchina fotografica e di come andavano usati i programmi per editare le foto. Anche se non avevo conoscenze specifiche penso che alcune nozioni di base erano fondamentali.
11) Sicuramente mi piacerebbe ampliare le mie conoscenze per quanto riguarda l’utilizzo della macchina fotografica e concentrarmi soprattutto sul ritratto di persone, perché alla fine le persone o comunque oggetti in movimento sono le cose che mi piacerebbe di più riuscire a fotografare al meglio. Altra cosa che mi piacerebbe imparare ad usare davvero bene sono i programmi non solo per editare le foto come Photoshop, ma anche quelli per fare modelli 3D per esempio.
EVENTUALI OSSERVAZIONI DELLO/A STAGISTA-TIROCINANTE
A conclusione della mia esperienza vorrei solo aggiungere che il tempo che ho avuto per svolgere il mio progetto di ASL, è stato relativamente poco, perché una volta che avevo preso la mano con in programmi e le attrezzature in laboratorio le due settimane erano già finite. Ho imparato tante, ma davvero tante cose per quanto riguarda la fotografia, ma anche sull’uso della macchina fotografica.
Questo è grazie alla disponibilità di Paolo, e dei preziosi consigli che mi ha dato, una volta finita questa esperienza, non ho lasciato perdere la fotografia, anzi questa opportunità di scoprire davvero che la fotografia è una cosa che mi piace davvero tante, e che sono solo all’inizio del mio percorso e non c’è cosa migliore che sperimentare per imparare.